Crisi climatica, bilancio World Social Forum

World Social Forum 2024: il bilancio finale sul summit che ha visto in Nepal confrontarsi su crisi climatica e altri temi d’attualità oltre 1200 ong provenienti da tutto il mondo.  

Legambiente: “Bene impegno comune per contrastare l’emergenza climatica, per chiedere più giustizia climatica e sviluppo sostenibile consapevoli dell’importanza di un’alleanza internazionale  per le montagne, i ghiacciai e le comunità locali”. 

In Nepal Legambiente ha sottoscritto la dichiarazione di Kathmandu “Insieme per la giustizia climatica” e si è presa l’impegno di farsi portavoce di questa alleanza in vista dell’anno internazionale della conservazione dei ghiacciai che si celebrerà nel 2025. 

Uniti per contrastare l’emergenza climatica, per percorrere la strada di uno sviluppo più sostenibile, per chiedere più giustizia climatica. È questo in sintesi uno degli impegni più importanti assunti nella giornata finale dal World Social Forum in Nepal, in programma in Nepal dal 15 al 19 febbraio, e sintetizzato nella dichiarazione di Kathmandu “Insieme per la giustizia climatica” (sottoscritta dalle 31 associaci azioni che hanno collaborato per l’assemblea). In questi giorni di World Social Forum, tra dibattiti e confronti, è emersa in maniera forte e congiunta anche la consapevolezza di creare al più presto una solida alleanza internazionale per le montagne, i ghiacciai e le comunità locali, azione fondamentale per raggiungere al tempo stesso gli obiettivi sintetizzati nella dichiarazione di Kathmandu. 

Legambiente, che insieme al CAI (Club Alpino Italiano) e altre realtà associative ha fatto parte della delegazione italiana inviata in Nepal per seguire l’evento internazionale, commenta positivamente quanto emerso dal World Social Forum in tema di crisi climatica sottolineando come l’impegno comune sia un’azione strategica fondamentale nella lotta alla crisi climatica; ma ora servono interventi concreti non più rimandabili su più livelli (internazionale, nazionale e locale) primo fra tutti quel Patto di solidarietà per il clima, emerso anche dall’ultima COp28, tra Paesi industrializzati, emergenti e in via di sviluppo per raggiungere zero emissioni nette entro il 2050 a livello globale. Al tempo stesso servono maggiori finanziamenti a livello internazionale per sostenere le montagne e le comunità locali.  

L’associazione ambientalista ha sottoscritto al World Social Forum la dichiarazione di Kathmandu e vista l’esperienza maturata in Italia – a partire dal suo ambientalismo scientifico e dalla sua campagna Carovana dei ghiacciai che da 4 anni monitora lo stato di salute ghiacciai -, si è presa come impegno quello di farsi portavoce di un’alleanza internazionale per le montagne in vista dell’anno internazionale della criosfera (ghiacciai) che si celebrerà nel 2025. Un’alleanza che l’associazione ambientalista rilancerà quest’estate anche nella prossima edizione di Carovana dei ghiacciai per ribadire che la crisi climatica ad alta quota non conosce confini: dall’Himalaya alle Alpi, così come in altre parti del mondo, la criosfera sta scomparendo, è fondamentale lavorare insieme senza perdere altro tempo.  

“Oggi più che mai – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – ogni Paese nella lotta alla crisi climatica deve fare la sua parte a partire dall’Italia. La crisi climatica ha degli effetti enormi sul Pianeta e sull’alta quota, e quello che sta accadendo in montagna avrà effetti importanti anche a valle, vedi ad esempio la siccità. L’emergenza climatica è un tema che riguarda tutti e su cui bisogna al più presto intervenire con azioni concrete e politiche di adattamento al cambiamento climatico. Il nostro Paese deve dunque accelerare il passo anche in termini di transizione ecologica. Per questo oggi lanciamo un appello al Governo Meloni per chiedere politiche climatiche più ambiziose e coraggiose per superare la crisi climatica, tenendo fede sia agli impegni presi alla Cop28 di Dubai sia al messaggio che emerso dal World Social Forum”.  

“La crisi climatica avanza senza sosta in tutto il mondo e su tutte le vette del Pianeta. Un tema – commenta Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi che si trova in Nepal – che al World Social Forum è emerso più volte anche attraverso le testimonianze degli sherpa, delle comunità locali, delle associazioni locali e delle università pronte ad ascoltare anche le diverse testimonianze arrivate da tante parti del mondo, inclusa l’Italia. Tra le popolazioni locali del Nepal c’è una forte consapevolezza degli effetti che la crisi climatica sta causando insieme alle pesanti ricadute ambientali ed economiche, all’acuirsi delle disuguaglianze e ad altri temi come l’inquinamento atmosferico e quello dell’abbandono dei rifiuti. Da qui l’esigenza di ribadire l’importanza di un impegno comune per contrastare insieme anche la crisi climatica ad alta quota e che Legambiente sostiene prontamentefacendosi portavoce di un’alleanza internazionale per le montagne, i ghiacciai e le comunità a livello internazionale. Lo faremo a partire dalle nostre campagne, dai nostri progetti e dalle attività sui territori”.  

SOS HYMALAYA: Nel corso del World Social Forum è stato ricordato che lacriosfera himalayana, una risorsa vitale per oltre 2 miliardi di persone, si trova ad affrontare un allarmante declino di un terzo del volume dei suoi ghiacciai entro la fine del secolo, anche con gli sforzi per limitare il riscaldamento a 1,5°C. Inoltre, la perdita dell’80% dell’attuale volume dei ghiacciai entro la fine del secolo costituisce una minaccia senza precedenti per la regione, accelerando l’estinzione delle specie e intensificando rischi come inondazioni, frane e siccità.  

I temi portati in primo piano da Legambiente: In questi giorni Legambiente ha condiviso, in Nepal, alcune delle sue attività di punta – dalla campagna Carovana dei ghiacciai al Manifesto per una governance europea dei ghiacciai, dal report Nevediversa  in cui racconta, con dati alla mano riguardanti Alpi e Appennini, la necessità di ripensare il turismo montano, a partire da quello invernale, in chiave sostenibile per arrivare al documentarioappena realizzato sull’agonia dei ghiacciai alpini– e al tempo stesso ha lanciato le sue proposte: oltre un’alleanza internazionale per la governance dei ghiacciai, l’associazione ambientalista ha ribadito l’importanza di un turismo più sostenibile e meno di massa ad alta quota, a partire da quello sugli ottomila,  il supporto reciproco nella realizzazione di buone pratiche di adattamento più campagne di informazione per sensibilizzare turisti e comunità locali sul tema  dell’abbandono dei rifiuti in montagna.